- Giro del Mincio in Canoa
- Passeggiata in paese
- Il museo dei mestieri del fiume
- Parco del Mincio
Cenni storici
Rivalta sul Mincio è il centro abitato più grande del Comune di Rodigo. Dal punto di vista urbanistico esso si è sviluppato molto negli ultimi decenni, ed in particolare dopo che, negli anni ’70, è s tata costruita una circonvallazione del paese. A parte il centro storico, a ridosso della chiesa e del fiume Mincio, Rivalta è per lo più formata da costruzioni recenti in forma di villette, bifamiliari e case a schiera; l’aspetto è gradevole ed ordinato. La chiesa, settecentesca, dedicata ai Santi Donato e Vigilio, sorge dove un tempo Matilde di Canossa aveva eretto un castello che, con quello di Volta Mantovana, costituiva la difesa di Mantova verso nord. Del castello non rimane traccia, essendo stato distrutto dai mantovani dopo la morte di Matilde; se ne intuisce però l’antica ubicazione perché rimangono tracce del fossato che lo circondava. Rivalta non ha quindi vestigia importanti, né ville o palazzi di particolare pregio: da questo punto di vista la costruzione più interessante è Corte Arrivabene, residenza dei conti omonimi, una tipica casa padronale del ‘700 immersa in un ampio giardino. Eppure il paese di Rivalta ha una propria bellezza, e per questo esercita un certo fascino, se lo si osserva per quello che è stato per secoli: un paese indissolubilmente legato al fiume, il Mincio. Nel dialetto locale non esiste nemmeno una parola che nomini il fiume, ma solo “al Mens”, il Mincio, e “la val”, la valle, la palude. E le case più vecchie, le prime viuzze, la chiesa, sono tutte lì, vicino al Mincio, a quel fiume da cui gli abitanti traevano sostentamento. Le attività più praticate erano la pesca e la raccolta della canna palustre e del carice, prodotti molto usati e richiesti fino a non molto tempo fa. Il trasporto fluviale è stato utilizzato fino al dopoguerra, quando ancora si trasportava ghiaia e sabbia a Mantova, su chiatte trainate da rimorchiatori. Oggi, la palude che si estende da Rivalta fin quasi a Mantova, per circa otto chilometri, occupa un migliaio di ettari e costituisce la riserva naturale delle “Valli del Mincio”, una delle più importanti ed estese zone umide del nord Italia. L’area palustre è attraversata da una miriade di canali e specchi d’acqua più o meno grandi, tutti alimentati dal Mincio. La flora è impreziosita da fiori anche rari: genziana, nannufaro, ninfea, fior di loto. La ricca fauna comprende moltissime specie di uccelli: germani reali, gallinelle, folaghe, svassi, tarabusini, falchi, aironi sono solo alcuni di essi. Questo ambiente si può ammirare solo in barca; è ideale la canoa, che si muove agile anche nei canali e non disturba eccessivamente gli uccelli.